IL SOCIAL DAY PER ME – racconto di una prof

In questi giorni, con tutte le cose che ci sono da fare con questa didattica a distanza, a volte il mio pensiero va ad un armadio.

Si entra nella scuola media di Limito, si oltrepassa l’aula insegnanti, si va a sinistra, si apre una porta….. ed eccolo lì l’armadio.

Nei mesi scorsi, stavamo preparandoci al Social Day 2020. 

Forti dell’esperienza dell’anno scorso, abbiamo pensato di riproporre il mercatino…… ma più in grande!

Stavamo già preparando collane orecchini braccialetti anelli segnalibri cappellini tovagliette….. tutto rimasto in quell’armadio. A scuola.

Volevamo mostrare alla città di Pioltello come è possibile rimboccarsi le maniche e donare il proprio tempo e le proprie abilità per aiutare gli altri. Aiutare gli altri in un modo allegro, felice, colorato.

In che strano modo invece ora ci è stato chiesto di aiutare gli altri, con la noia di giornate in bianco e nero, chiusi in casa; difficile per noi adulti e tanto più per i nostri ragazzi.

Ragazzi che però continuiamo ad incontrare in questo strano mondo rettangolare di 20 centimetri per 15, che è lo schermo dei nostri iPad.

Qui, erano i primi giorni di marzo, ho detto loro che ce l’avremo fatta, magari facendo un po’ meno, magari rimandando, ma il Social Day… chissà…

Mi chiede un’alunna: “Prof, ho finito le monachelle, come posso fare altri orecchini?”. Mannaggia, anch’io ho finito i fili da ricamo per intrecciare braccialetti, che ci possiamo fare?

Qui, era ormai la metà di marzo, ho detto loro che il Social Day sarebbe saltato sicuramente.

Ma in questo strano mondo virtuale, io ho messo come sfondo la foto dei miei coloratissimi braccialetti e la mia alunna ha imparato a condividere lo schermo per farci vedere i suoi coloratissimi orecchini.

L’armadio è ancora là a scuola che aspetta, pieno di idee e di speranze…. Ma in qualche modo, anche a distanza, abbiamo comunque condiviso insieme colori ed emozioni.

Anche questo è Social Day.

Monica